giovedì 1 luglio 2010

GIUGNO 2010

Nigeria, morti 110 bambini minatori
Il Corriere della Sera, 4/6/2010

NIGERIA 7/6/2010
ZAMFARA: CENTINAIA DI VITTIME PER AVVELENAMENTO IN MINIERE D’ORO

NIGERIA 9/6/2010
ZAMFARA: MINIERE D’ORO, PER ESPERTI UN AVVELENAMENTO “SENZA PRECEDENTI”

A Jos, il rompicapo Nigeria
Il Sole 24 Ore, 09 giugno 2010

NIGERIA 10/6/2010
ZAMFARA: MINIERE D’ORO, IN OSPEDALE BAMBINI AVVELENATI

NIGERIA 14/6/2010
ZAMFARA: SOCCORSI PRIMA DELLA STAGIONE DELLE PIOGGE

NIGERIA 16/6/2010
ULTIMATUM A EXXON MOBIL, SIMBOLO DEL "PARADOSSO" AMERICANO

NIGERIA 22/6/2010
ZAMFARA: AVVELENAMENTO NELLE MINIERE D'ORO, CRITICHE E SOCCORSI

Total, nuova scoperta di idrocarburi in Nigeria
24/6/2010, Borse.it

NIGERIA 28/6/2010
DIECI MILIONI DI BAMBINI MANCANO DAI BANCHI DI SCUOLA

Lo shopping bancario guarda alla Nigeria
28/6/2010, FinanzaInChiaro.it

Traffico rifiuti Italia-Nigeria, denunce
Il Corriere della Sera, 30/6/2010

NIGERIA 30/6/2010
MONDIALI: BRUCIA LA SCONFITTA, PER DUE ANNI NIENTE 'SUPER AQUILE'

NIGERIA 30/6/2010
CASO PFIZER: CONTINUA IL PROCESSO NEGLI STATI UNITI

Nigeria - lead poisoning kills 100 children in north
BBC, 4/6/2010

Kidnapping: Oba of Benin Deploys Voodoo Priests
THIS DAY, 11/6/2010

Nigeria Maintains Progress in US 2010 Trafficking in Persons Report
THIS DAY, 15/6/2010

Nigeria: 'World oil pollution capital'
BBC, 16/6/2010

Nigerian MPs hurt after scuffle in National Assembly
BBC, 22/6/2010

Oil Spill: We’ve Failed, Says Shell
This Day, 29/6/2010

US Supreme Court rejects Pfizer Nigeria lawsuit appeal
BBC, 29/6/2010

Nigeria, EU Flag Off Initiative Against Human Trafficking
THIS DAY, 30/6/2010

World Cup 2010: Nigeria president suspends team
BBC SPORT 30/6/2010


Nigeria, morti 110 bambini minatori
Costretti a lavorare in una miniera d'oro, sono stati uccisi dalle esalazioni di piombo. Deceduti anche 53 adulti
Alla loro età avrebbero dovuto passare le giornate giocando, come i coetanei di altre zone del mondo dove le condizioni di vita non rasentano la miseria. Invece erano costretti a scendere in una miniera allla ricerca di oro. E dallo scorso marzo sono almeno 110 quelli che hanno perso la vita. I bambini minatori rappresentano la parte più significativa delle 163 persone che dal marzo scorso sono morte in più villaggi della Nigeria per avvelenamento da piombo. Lo hanno riferito le autorità locali.
«ATTIVITA' ILLEGALI» - «Abbiamo riscontrato in totale 355 casi e 163 decessi», ha detto Henry Akpan, responsabile di epidemiologia al ministero nigeriano della salute. «erano impegnati nella ricerca di oro nelle miniere della zona dove però c'è anche un'alta concentrazione di piombo» ha aggiunto Akpan spiegando che molte delle vittime sono decedute dopo essere entrati in contatto con attrezzi, terra e acqua altamente contaminati. Le autorità hanno posto fine alle attività illegali nelle miniere della zona e hanno cominciato ad evacuare i residenti.
Il Corriere della Sera, 4/6/2010

NIGERIA 7/6/2010
ZAMFARA: CENTINAIA DI VITTIME PER AVVELENAMENTO IN MINIERE D’ORO
Sono centinaia le vittime provocate da un grave episodio di avvelenamento da piombo in corso da mesi in alcune aree dello stato nord occidentale nigeriano di Zamfara. Lo riferiscono le autorità sanitarie e i media nigeriani, precisando che, dopo le analisi di alcuni campioni di sangue, appare ormai evidente che il piombo utilizzato per l’estrazione dell’oro in alcune miniere informali nei distretti di Anka e Bungudu abbia gravemente avvelenato e inquinato fonti d’acqua e pascoli, uccidendo persone e bestiame. I bilanci al momento sono ancora incerti, ma viene confermato che ad essere colpiti sono soprattutto bambini e donne. Sul numero delle morti provocate dall’avvelenamento si va dai 163 decessi del bilancio ufficiale agli oltre 300 morti (da affiancare a circa 400 persone che presentano i sintomi da avvelenamento) riportati oggi dall’inviato del quotidiano locale ‘The Guardian’ sulla base delle testimonianze raccolte dai capi villaggio nella zona della contaminazione. Le autorità delle aree interessate hanno chiesto oggi l’intervento del governo federale e l’invio urgente di acqua potabile, cibo, medicine ed esperti sanitari e ambientali per verificare la situazione. L’area teatro della contaminazione da piombo è diventata da alcuni mesi una nuova frontiera dello sfruttamento minerario. Solo a Maggio il governo ha aperto una nuova grande fabbrica di trasformazione dell’oro in questa zona, nella quale si troverebbero ingenti giacimenti di oro e columbite finora poco sfruttati. All’estrazione ufficiale, si affianca già da tempo quella informale che vede gli abitanti locali impegnati nella ricerca del prezioso minerale lungo i corsi d’acqua e in improvvisate miniere illegali. (MISNA)

NIGERIA 9/6/2010
ZAMFARA: MINIERE D’ORO, PER ESPERTI UN AVVELENAMENTO “SENZA PRECEDENTI”
“L’estensione dell’avvelenamento non ha precedenti nella storia dei principali casi trattati finora in tutto il mondo”: recita così un comunicato diffuso oggi dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitense (il Cdc di Atlanta) relativo al grave episodio di avvelenamento da metalli pesanti (piombo e mercurio) in corso da mesi in alcune aree dello Stato nord occidentale nigeriano di Zamfara. Nella nota, il Cdc - che insieme all’organizzazione mondiale della Sanità (Oms) delle Nazioni Unite e all’organizzazione sanitaria internazionale Medici senza frontiere (Msf) si sta occupando della vicenda e sta analizzando i campioni di sangue prelevati nelle aree interessate - spiega che l’eccezionalità di quanto accade a Zamfara sta “nella gravità dell’avvelenamento, nel numero delle vittime e nell’alto numero di bambini e adulti con i sintomi dell’avvelenamento, oltre che nell’estensione della contaminazione ambientale”. Secondo gli ultimi bilanci in circolazione sono centinaia le persone morte per l’avvelenamento dopo che i metalli pesanti utilizzanti per l’estrazione dell’oro in alcune miniere informali nei distretti di Anka e Bungudu hanno contaminato fonti d’acqua e pascoli. Se al momento le cifre diffuse dal governo parlano di 163 decessi, fonti giornalistiche nigeriane riportano oltre 300 morti e più di 400 persone ricoverate con sintomi da avvelenamento; tutti confermano che ad essere colpiti sono soprattutto bambini con meno di cinque anni d’età. Le autorità delle aree interessate hanno chiesto l’intervento del governo federale e l’invio urgente di acqua potabile, cibo, medicine ed esperti sanitari e ambientali per verificare la situazione. L’area teatro della contaminazione da piombo è diventata da alcuni mesi una nuova frontiera dello sfruttamento minerario nel paese. Solo a Maggio il governo ha aperto una nuova grande fabbrica di trasformazione dell’oro in questa zona, nella quale si troverebbero ingenti giacimenti di oro e columbite finora poco sfruttati. All’estrazione ufficiale, si affianca già da tempo quella informale che vede gli abitanti locali impegnati nella ricerca del prezioso minerale lungo i corsi d’acqua e in improvvisate miniere illegali dove sono completamente assenti le più elementari norme di sicurezza, ambientali e non. (MISNA)


A Jos, il rompicapo Nigeria
Agguati nella notte, rapimenti e sparizioni, villaggi che bruciano nel nome della pulizia etnica e leader politico-religiosi che invocano vendetta. Nell'altopiano centrale della Nigeria - lungo la middle belt tra il nord musulmano e il sud cristiano - si consuma un nuovo capitolo dello scontro tra civiltà e culture che dilania il gigante dell'Africa occidentale.

Raid notturni nelle campagne
Mi trovo di fronte alle conseguenze della crisi quando raggiungo in auto Bukuru, un piccolo insediamento rurale venti chilometri a sud del capoluogo Jos. La pattuglia dell'esercito nigeriano all'ingresso del villaggio vigila ormai su scheletri di case bruciate e campi abbandonati. Ancora poche settimane fa, qui ci abitava una comunità di agricoltori di etnia byrom, almeno fino a quando sono diventati il bersaglio di un raid lanciato per uccidere. Trecento le vittime, vittime cristiane, poi la vendetta si è abbattuta sull'insediamento vicino, quello abitato in maggioranza da gente hausa-fulani di religione musulmana.

Escalation di violenza
Cinque, sei, qualcuno parla di ottocento morti complessivamente, difficile stabilire numeri precisi in questo paese. L'unica certezza è che le vittime sono soprattutto donne e bambini che corrono meno dei maschi adulti. Lo schema è sempre lo stesso: aggressione notturna lanciata da bande di giovani ben armati, fuoco alle case di terra e paglia, tentativo di fuga, vittime bruciate vive oppure finite a colpi di machete. Poi resta il silenzio e l'attesa: a Bukuru, per adesso, nessuno torna e nessuno arriva. I campi dei byrom attendono mentre le mandrie dei fulani girano al largo.

Rompicapo Nigeria
"Ci sono più di 200 etnie, un'infinità di lingue e dialetti, i musulmani qui si sentono discriminati dal governo locale e i cristiani temono l'estremismo islamico". La Nigeria è un paese molto complicato mi spiegano come se non si vedesse i mediatori culturali della comunità di Rentya, uno dei centri a sostegno del dialogo interreligioso che cerca di frenare l'escalation dell'odio. Jos è una città di prima linea in questa guerra strisciante e dal potenziale incendiario. E' la capitale dello stato e la sede del governo territoriale. Qui le elezioni hanno l'effetto di una fiamma che si avvicina alla benzina: nel novembre 2008, proprio all'indomani del rinnovo del consiglio di stato di Plateau, la fiammata è stata violentissima. La rabbia dei musulmani, che accusavano l'amministrazione di brogli ai seggi, si è scatenata in un clamoroso assalto al convento dei padri agostiniani dove prima che arrivasse l'esercito, i seminaristi si sono difesi con bastoni e coltelli per oltre cinque ore .

Demografia e crisi
Un tempo al centro di un'attività mineraria ormai tramontata, la capitale dello stato di Plateau è ora il punto di innesco della crisi tra il mondo dei pastori-allevatori del nord musulmano e gli agricoltori stanziali del sud cristiano. Uno schema che si ripete in circostanze diverse in diversi stati dell'Africa occidentale ma che in Nigeria assume i caratteri più estremi e violenti. Crisi economica, corruzione, ingiustizia sociale estrema, ma anche inaridimento dei pascoli settentrionali e pressione demografica sono i fattori che rendono sempre più difficile la convivenza dei gruppi tribali. E la politica non aiuta: le divisioni religiose si prestano a farsi strumento della lotta per il potere mentre l'islamismo jihadista soffia dai confini del nord. In un paese di 150 miloni di abitanti di cui la metà sono giovani disoccupati, armare gli eserciti improvvisati degli scontri etnico-religiosi non è poi un'impresa difficile.

Peacekeeping e peacemaking
Dopo le violenze dei mesi scorsi, il coprifuoco e soprattutto l'invio di truppe fresche da Abuja ha imposto il peacekeeping anche nei quartieri più caldi. Al mercato del legname, ben visibili tra moschea e convento, stazionano i blindati in assetto da combattimento. In città la gente resta è scettica, pensa sia solamente una tregua. Intanto però qualcuno prova ad andare oltre: un gruppo di associazioni locali sostenute da finanziamenti internazionali è al lavoro per costruire il peacemaking tra le comunità. Gli americani sostengono 16 progetti di quartiere in altrettante aree sensibili mentre a Rentya, Jos-nord, è presente un progetto che i nigeriani portano avanti con il sostegno italiano.

Contromisure a livello locale
Le contromisure innalzate per frenare il dilagare della violenza mi racconta un gruppo di donne al lavoro intorno a uno sponge-pudding, sono quelle del dialogo interreligioso, del lavoro e dell'istruzione professionale. I corsi di catering e di hair-styiling, quello di computer e di cucito, ma anche le lezioni di calcio "con allenatore professionista" e di canto, sono gli strumenti pratici offerti a prezzi popolari per raccogliere cristiani e musulmani all'interndo delle stesse classi. Godwin Okoko, il project officer per l'onlus italiana Apurimac resta ottimista nonostante tutto: "La distanza genera diffidenza. Noi offriamo corsi e momenti di svago e così costringiamo i diversi gruppi religiosi a stare insieme. Si tratta proprio di impedire che alla prima crisi i vicini di casa non si parlino e si attacchino a vicenda. Adesso che la crisi è più acuta abbiamo costruito un meccanismo comunitario che riunisce gli anziani dei due gruppi". E funziona. Quando il mercato di Jos-Nord è stato preso d'infilata dalla violenza a Rentya l'imam e il prete hanno collaborato e il quartiere è rimasto mentre tutt'intorno la città veniva travolta dalla violenza.
Il Sole 24 Ore, 09 giugno 2010


NIGERIA 10/6/2010
ZAMFARA: MINIERE D’ORO, IN OSPEDALE BAMBINI AVVELENATI
Sono stati evacuati e ricevono cure e cibo 48 dei bambini avvelenati dal piombo e dal mercurio in alcune aree dello stato nord-occidentale di Zamfara dove i metalli pesanti vengono utilizzati per l’estrazione dell’oro in alcune miniere illegali, in particolare nei distretti di Anka e Bungudu. Fonti d'acqua e pascoli dove giocano bambini sono stati contaminati, all'origine secondo alcuni esperti di un avvelenamento che non ha precedenti nel mondo per la sua estensione. Se al momento le cifre diffuse dal governo parlano di 165 decessi, fonti giornalistiche riferiscono di oltre 300 morti e più di 400 persone ricoverate con sintomi da avvelenamento; tutti confermano che a essere colpiti sono soprattutto bambini con meno di cinque anni d’età. Mentre le giovani vittime sono state evacuate e ricoverate all'ospedale di Bukkuyum, importante centro della regione, una squadra di pronto intervento sta tentando di estrarre dai sottosuoli dei villaggi colpiti i metalli contaminanti e pericolosi per la salute umana e di scaricare terra pulita. Secondo il Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (il Cdc di Atlanta), che sta analizzando i campioni di sangue prelevati nelle aree interessate, la gravità dell'avvelenamento in corso nello stato di Zamfara sta "nel numero delle vittime e nell’alto numero di bambini e adulti con i sintomi di avvelenamento, oltre che nell’estensione della contaminazione ambientale”. L’area contaminata è da alcuni mesi la nuova frontiera dello sfruttamento minerario nel paese. Solo a Maggio il governo ha aperto una nuova grande fabbrica di trasformazione dell’oro in questa zona, nella quale si troverebbero ingenti giacimenti di oro e columbite finora poco sfruttati. All’estrazione ufficiale, si affianca già da tempo quella informale, che vede gli abitanti locali impegnati nella ricerca del prezioso minerale lungo i corsi d’acqua e in miniere improvvisate illegali dove sono assenti le più elementari norme di sicurezza. (MISNA)


NIGERIA 14/6/2010
ZAMFARA: SOCCORSI PRIMA DELLA STAGIONE DELLE PIOGGE
"Le attività di estrazione dell'oro si svolgono al centro dei villaggi quindi il piombo utilizzato si trova ovunque, nella terra che viene coltivata, sulla quale tutti si sdraiano per dormire, nell'aria che si respira, nell'acqua che si beve, per non parlare dei bambini che giocano all'aria aperta. Infatti sono loro le prime e più numerose vittime della contaminazione di numerosi villaggi dello stato dello Zamfara": lo racconta alla MISNA Isabelle Jeanson, responsabile per la comunicazione di 'Medici senza frontiere' (Msf). L'organizzazione non governativa è presente nello stato nord-occidentale con una squadra di medici che ha allestito un centro sanitario a Bukkuyum, a circa 80 chilometri dalla zona contaminata dal piombo, e sta curando una quarantina di bambini in pericolo di vita. "Le cure consistono in una terapia di un ciclo o due di una durata di un mese ciascuno – prosegue la Jeanson – alle quali i piccoli pazienti vengono sottoposti a una certa distanza dei siti inquinati altrimenti non funzionerebbero". Per quanto riguarda l'inquinamento ambientale, l'intervento cruciale per la sopravivenza di chi abita ancora nei villaggi è svolto dalle autorità nigeriane con l'aiuto di esperti internazionali come quelli del Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (il Cdc, con sede ad Atlanta) che ripuliscono i terreni contaminati. Con l'avvicinarsi della stagione delle piogge, è necessario disinquinare i suoli visto che l'acqua potrebbe spostarli, rendendo più difficili le operazioni di pulizia alle quali partecipano anche le popolazioni locali con le dovute precauzioni. Intanto il governo federale ha annunciato di aver confiscato le apparecchiature utilizzate dai locali per estrarre l'oro, una ricerca che svolgono lungo i corsi d’acqua e in improvvisate miniere illegali dove sono completamente assenti le più elementari norme di sicurezza, ambientali e non. All’estrazione legale, si affianca già da tempo quella informale che vede anche i poveri contadini portar via i blocchi di pietra da frammentare e trattare per estrarne l'oro potenziale. In questo caso, i frammenti trasportati a Dareta e in altri villaggi della zona contenevano una concentrazione di piombo particolarmente elevata: un metallo che se viene respirato o ingerito penetra facilmente nel sangue e blocca la produzione di emoglobina, che trasporta l'ossigeno agli organi. I bambini sono i più vulnerabili dal punto di vista della salute: secondo i bilanci ufficiali diffusi finora almeno 111 di loro (su 163 persone) sono deceduti in almeno sei villaggi inquinati. Cifre riferite dal quotidiano nigeriano 'Sunday Tribune' sulla base di indagini svolte dalla testata valutano le vittime tra le 250 e le 300, soprattutto bambini e donne, di cui alcune incinte hanno anche abortito a causa delle esalazioni di piombo. Il giornale nigeriano sostiene che il bilancio potrebbe ulteriormente aggravarsi nei prossimi mesi visto che minatori illegali originari dagli stati frontalieri di Kaduna, Kaduna, Katsina, Niger e Sokoto sono già venuti a Zamfara in cerca di oro. A essere stati uccisi sono stati anche 200 capi di bestiame che pascolavano nelle vicinanze dei villaggi dove i tassi di piombo rilevati da esperti erano tra le 23 e le 125 volte superiori a quelli consentiti dalle norme internazionali nelle zone abitative. Motivo per cui secondo il Cdc si tratta di un avvelenamento che non ha precedenti nella storia per estensione e gravità. (MISNA)


NIGERIA 16/6/2010
ULTIMATUM A EXXON MOBIL, SIMBOLO DEL "PARADOSSO" AMERICANO
Il governo ha minacciato di imporre sanzioni nei confronti della “Exxon Mobil” se la società nordamericana non ridurrà in modo drastico i danni ambientali causati dalle sue attività estrattive nelle regioni petrolifere del Delta del Niger. Idris Musa, responsabile dell’ente governativo incaricato di valutare l’impatto delle perforazioni, ha detto di aver attirato ieri “per l’ultima volta” l’attenzione dei dirigenti di “Exxon Mobil” sulla necessità di bloccare le “continue fuoriuscite” di greggio da oleodotti e piattaforme. A riportare “Exxon Mobil” nell’occhio del ciclone ha contribuito un incidente avvenuto il mese scorso nello stato sud-occidentale di Akwa Ibom, non lontano dal confine con il Camerun. Il problema, però, è strutturale. Secondo il governo, tra il 1970 e il 2000 ci sono state almeno 7000 fuoriuscite di petrolio. Ancora peggio è andata negli ultimi quattro anni, con 2045 incidenti collegati alle attività di società straniere, spesso in joint venture con la “National Nigerian Petroleum Corporation” (Nnpc). Alla convocazione dei dirigenti di “Exxon Mobil” i quotidiani nigeriani dedicano oggi ampio spazio, in alcuni casi suggerendo un paragone con il disastro ambientale causato nel Golfo del Messico dalla società inglese “British Petroleum”. Indicativa la riflessione del reverendo Samuel Ayadi, presidente di un associazione di pescatori dello stato di Akwa Ibom. “È paradossale – ha detto il religioso al giornale ‘This Day’ - che la fuoriuscita di greggio nel Golfo del Messico provochi tante proteste tra l’opinione pubblica e i dirigenti americani: una società americana sta avvelenando la vita di milioni di nigeriani che dipendono dalla pesca come unica fonte accessibile di proteine, ma nessuno ne parla”. (MISNA)


NIGERIA 22/6/2010
ZAMFARA: AVVELENAMENTO NELLE MINIERE D'ORO, CRITICHE E SOCCORSI
L'Associazione nigeriana dei medici (Nma) nello Stato nord-occidentale di Zamfara denuncia la lentezza delle operazioni di pulizia dei terreni contaminati col piombo e l'inadeguatezza del personale che sta intervenendo. Inoltre la Nma chiede al governo federale di rifornire urgentemente di acqua potabile i villaggi contaminati, appoggiare le ricerche per localizzare zone potenzialmente avvelenate e istituire un apposito centro per monitorare le conseguenze a lungo termine sulla salute e l'ambiente. All'origine della contaminazione di nove villaggi dello Stato di Zamfara sono le sostanze tossiche utilizzate nell'estrazione informale e illegale dell'oro in mezzo ai centri abitati, che in questi casi contenevano una concentrazione di piombo particolarmente elevata: un metallo che se viene respirato o ingerito penetra facilmente nel sangue e blocca la produzione di emoglobina, che trasporta l'ossigeno agli organi. I bambini di meno di 5 anni sono i più vulnerabili dal punto di vista della salute: secondo l'ultimo bilancio riferito alla MISNA dall'organizzazione Medici senza frontiere (Msf), 163 bambini sono deceduti negli ultimi sei mesi. Sulla base di indagini svolte dal quotidiano nigeriano 'Sunday Tribune', in realtà le vittime potrebbero essere tra 250 e 300. "Le terapie che stiamo eseguendo per curare 60 bambini sono molto costose e serve anche altro personale medico ben formato per rispondere all'emergenza sanitaria" dice alla MISNA Gautam Chatterjee, responsabile di Msf in Nigeria. Secondo l'operatore umanitario è altrettanto urgente procurarsi delle apparecchiature appropriate per pulire i terreni: "Bisogna evitare a tutti costi che siano persone ad intervenire. Seppur munite di maschere rischiano anche loro la contaminazione e così facendo la catena dell'avvelenamento farà altre vittime" avverte Chatterjee. Circolano critiche anche per il mancato intervento delle autorità federali nel bloccare le attività minerarie illegali: "Il governo deve assicurarci che le attività siano regolamentate, che la sorveglianza venga rafforzata e che le comunità vengano monitorate per evitare nuovi incidenti" insiste l'Associazione nigeriana dei medici. "A qualcuno fa comodo mantenere l'estrazione artigianale, anzi viene incoraggiata in modo da poter comprare l'oro a un prezzo più basso direttamente dai locali, nei villaggi" si legge su un blog nigeriano. "E' necessario dare conoscenze e strumenti ai locali per l'introduzione su piccola scala di processi sicuri, fornendo maggiori informazioni sull’uso di alcuni prodotti chimici" conclude l'operatore di Msf. (MISNA)


Total, nuova scoperta di idrocarburi in Nigeria
Total, gruppo petrolifero francese, ha annunciato oggi la scoperta di un giacimento di idrocarburi in Nigeria. Il sito si trova nella parte centrale della concessione Oml (Oil Mining Lease) 136, al largo della costa occidentale del Nigeria. La filiale di Total detiene il 40% della concessione, mentre il restante 60% è nelle mani di Conoil Producing Limited.
24/6/2010, Borse.it


NIGERIA 28/6/2010
DIECI MILIONI DI BAMBINI MANCANO DAI BANCHI DI SCUOLA
Sono dieci milioni i bambini nigeriani in età scolare che non frequentano la scuola, la maggior parte sono “bambini di strada” che vivono nel nord del paese, un termine che indica i minori orfani, abbandonati o fuggiti da casa che vivono per le vie delle città. I dati sono stati resi noti dal ministro nigeriano dell’Educazione Ruqayyatu Rufa’i, aggiornando sugli sviluppi del programma federale “Educazione di base per tutti”. La signora Rufa’i ha precisato che sono stati liberati 32 miliardi di nairas (172 milioni di euro) dal fondo per costruire 600.000 nuove aule in tutto il paese ed altre infrastrutture necessarie per migliorare i servizi scolastici e aumentare le iscrizioni. Il ministro ha sollecitato i governi dei singoli stati federati di partecipare al programma nazionale. Con una popolazione di circa 150 milioni di abitanti, secondo il censimento del 2009, in Nigeria vivono almeno 54 milioni di minori dai zero ai 14 anni, pari al 44% del totale degli abitanti. (MISNA)


Lo shopping bancario guarda alla Nigeria
In periodo di crisi, la strategia delle grandi banche per il rilancio dei propri business passa anche attraverso l’espansione in mercati nuovi.
Il governatore della banca centrale nigeriana, Lamido Sanusi, ha spiegato infatti di aspettarsi una serie di offerte per l’acquisizione di alcuni istituti di credito locali - nazionalizzati un anno fa dalle autorità africane - da parte di tre importanti banche internazionali, insieme ad alcune società di private equity.
Sanusi ha specificato - riferisce l’agenzia Bloomberg - che le offerte dovrebbero essere ufficializzate entro la metà di agosto. Le proposte di acquisto si concentreranno probabilmente su cinque delle otto banche poste sotto tutela statale a causa dell’esplosione degli asset “tossici”, il cui valore ha raggiunto - secondo una stima della società americana Eurasia Group - i 10 miliardi di dollari. Si tratta di Union Bank, Oceanic, Intercontinental, PHB e Afri, le cui condizioni disastrate sono costate il posto ai top manager, e hanno costretto le autorità nigeriane ad effettuare iniezioni di liquidità per complessivi 640 miliardi di naire (4,1 miliardi di dollari).
La banca centrale, inoltre, è in attesa dell’approvazione definitiva di una legge che istituirà l’Asset Management Corp. of Nigeria: un organismo governativo che sarà utilizzato per acquistare i debiti tossici delle banche. (Fonte: valori.it)
28/6/2010, FinanzaInChiaro.it


Traffico rifiuti Italia-Nigeria, denunce
TORINO - Rifiuti pericolosi uscivano illecitamente dall'Italia per raggiungere la Nigeria. Denunciate 14 persone, 10 nigeriani e 4 italiani. Gli agenti del corpo forestale di Torino hanno individuato tonnellate di rifiuti sulla tratta Torino-Genova-Lagos. Nodo cruciale del traffico era una zona a cielo aperto nella zona della Falchera a Torino dove venivano stoccat automobili senza piu' immatricolazione. Dentro le vetture venivano nascosti i rifiuti, imbarcati cosi' a Genova per la Nigeria.
Il Corriere della Sera, 30/6/2010


NIGERIA 30/6/2010
MONDIALI: BRUCIA LA SCONFITTA, PER DUE ANNI NIENTE 'SUPER AQUILE'
“I nigeriani vanno pazzi per il calcio, il Mondiale è stata una grande delusione”: padre Patrick Tor Alumuku, portavoce dell’arcidiocesi di Abuja, reagisce d’impulso all’annuncio che dopo la figuraccia rimediata in Sudafrica le “Super Aquile” non potranno giocare all’estero per almeno due anni. “L’eliminazione al primo turno è stato una trauma collettivo” ripete alla MISNA padre Patrick. A dare la notizia del ritiro della Nigeria da tutte le competizioni calcistiche internazionali è stato un portavoce del presidente Goodluck Jonathan. L’idea è che dopo le sconfitte con Argentina e Grecia e lo stentato pareggio con la Corea del Sud sia ora di “fare ordine in casa”. Il ritiro delle “Super Aquile” dovrebbe accompagnarsi allo scioglimento della “Nigerian Football Federation” (Nff) e alla nomina di un’amministrazione calcistica “ad interim”. Secondo il portavoce di Jonathan, le misure consentiranno tra l’altro di indagare su episodi di corruzione nei quali sarebbero coinvolti dirigenti della Nff. Questa prospettiva, però, non consola i tifosi. “Speriamo almeno – dicono da Abuja - che al Mondiale il Ghana continui a tenere alta la bandiera dell’Africa”. (MISNA)


NIGERIA 30/6/2010
CASO PFIZER: CONTINUA IL PROCESSO NEGLI STATI UNITI
La Corte suprema americana ha respinto come non di sua pertinenza l’appello della azienda farmaceutica statunitense Pfizer contro la possibilità di sostenere negli Stati Uniti un processo per fatti occorsi in Nigeria. La decisione dell’Alta Corte lascia dunque invariata una sentenza in appello del Tribunale di New York che aveva accolto, sulla base di una legge risalente al XVIII secolo, la denuncia delle famiglie di 192 bambini nigeriani. L’azienda si è detta “delusa” dalla sentenza della Corte suprema, pur sottolineando che è stato un respingimento per motivi procedurali, e ritiene di poter comunque risolvere la sua posizione nell’aula di New York e riportare il caso in Nigeria. La normativa ‘Alien tort statute’ permette a stranieri di ricorrere alla giustizia statunitense in caso di violazioni del diritto internazionale, e le famiglie nigeriane sostengono che la Pfizer violò gli standard internazionali quando non ottenne adeguati consensi dai parenti per testare un antibiotico sperimentale, il Trovan, nel 1996 nello stato nigeriano di Kano, afflitto da epidemie di meningite. Dei 200 bambini cui fu somministrato il farmaco, 11 morirono e 189 riportarono danni fisici, tra cui anche paralisi, cecità e danni celebrali. La Pfizer sostiene di aver ottenuto il consenso orale dei genitori e dei tutori dei bambini e l’autorizzazione del ministero della Sanità di Kano (documento questo contestato dall’accusa), e sostiene inoltre che i danni sono una conseguenza della meningite e non del farmaco. Nel Luglio dello scorso anno, dopo una lunga battaglia legale, l’azienda e lo Stato di Kano hanno raggiunto un accordo extragiudiziario per un risarcimento di 75 milioni di dollari, di cui 35 milioni destinati alle famiglie dei bambini coinvolti. Resta ancora sospesa, invece, una causa intentata a livello federale dallo stato nigeriano. Intanto è notizia di oggi che un tribunale di Abuja ha sospeso il pagamento dei risarcimenti chiedendo appropriati test del Dna da parte di un soggetto indipendente. L’anno successivo al test clinico in Africa, la Pfizer presentò all’agenzia americana Food and Drug Administration (Fda) il farmaco per l’autorizzazione alla commercializzazione, autorizzazione che ottenne ma ad esclusione dell’uso pediatrico. Successivamente, in seguito a casi di grave sofferenza epatica collegabili al Trovan, l’Fda ne consigliò l’uso solo in casi di emergenza. Il farmaco non è commercializzabile nell’Unione Europea. (MISNA)


Nigeria - lead poisoning kills 100 children in north
More than 100 children have died of lead poisoning in Nigeria in recent weeks, health officials say.
The number has been rising since March, when residents started digging illegally for gold in areas with high concentrations of lead.
The victims were from several remote villages in the northern state of Zamfara.
A total of 163 out of 355 cases of poisoning have proved fatal, a Nigerian health ministry official told Reuters.
Dr Henry Akpan, the health ministry's chief epidemiologist, said: "[The victims] were digging for gold, but the areas also have large concentrations of lead."
Health authorities have set up two camps in the area to treat people who are suffering symptoms of lead poisoning.

Contaminated water?
The deaths were discovered during the country's annual immunisation programme, when officials realised there were virtually no children in several remote villages in the northern state, says the BBC's Abdullai Kaura Abubakar in Kaduna.
Villagers said the children had died of malaria and it was only when a team from international aid agency Medecins Sans Frontiers took blood tests from local people that the high concentrations of lead were discovered.
Zamfara State had recently employed a Chinese company to mine gold in the area, adds our correspondent.
But villagers had also attempted to capitalise by digging for the precious metal themselves - an illegal activity in Nigeria.
It is likely locals became sick after lead removed during the process of refining gold ore contaminated local water systems, our correspondent says.
BBC, 4/6/2010


Kidnapping: Oba of Benin Deploys Voodoo Priests
The fight against kidnapping and other related crimes took a another dimension in Benin, yesterday, as voodoo priests, herbalists and traditional worshippers trooped out in an masse to curse those perpetrating the evil acts.
Traditional denominations such as the  Asigidi, Ayelala, Osokpekan and others participated in the exercise which took them around some major streets in Benin.
Oba of Benin, Omo ‘N Oba ‘N Edo Uku Akpolokpolo,  last week at a meeting with the traditional stakeholders,  directed them to set aside yesterday for the men in the kingdom to curse  kidnappers while the women would take their turn tomorrow.  
At about 10am, the traditional worshippers gathered at Urhokpota ground, King Square where they made traditional sacrifices as they rained curses on the kidnappers and other criminals in the land.  
Speaking at the occasion, the Chief Priest of Benin Kingdom, Chief Nosakhare Isekhure, said the purpose was to ensure that peace reigns in the land.  
“The country has been unstable for some time now as a result of kidnapping and violent robberies. The Benin people are traditionally not Christians but in order to put a stop to the state of insecurity, we just have to place a curse on them to stop all these activities that threaten lives and property in Edo State so that there will be peace.  
“Besides those who want peace must prepare for war. The Oba has said for peace to reign, we must mobilise the most effective tool, ” he told newsmen.  
Also speaking, the Iyase of Benin, Chief Sam Igbe,  said he was optimistic that the action of the traditional worshippers would deter criminals from their evil ways and put an end to kidnapping that has almost become a daily affair in the land.
THIS DAY, 11/6/2010


Nigeria Maintains Progress in US 2010 Trafficking in Persons Report
For the second time in two years, the U.S. government has rated Nigeria high for increased efforts and achievements in preventing severe forms of human trafficking.
The North America correspondent of the News Agency of Nigeria (NAN) reports that Nigeria maintained its ``Tier 1'' placement as ``countries whose governments fully comply with the Trafficking Victims Protection Act’s (TVPA) minimum standards.’’
The U.S. Secretary of State Hilary Clinton released the 2010 State Department Trafficking in Persons Report (TIP) on Monday in Washington D.C at a news conference,
The 177-country report is the most comprehensive worldwide report on the efforts of governments to combat severe forms of trafficking in persons.
The report noted that over the past year, Nigeria more than doubled the number of trafficking offenders convicted, thanks to the effort of the National Agency for Prevention of Trafficking in Persons (NAPTIP).
It also said the country improved assistance given to victims, demonstrated strong awareness-raising efforts and increased funding to its anti-human trafficking organisation, NAPTIP.
“The Government of Nigeria fully complies with the minimum standards for the elimination of trafficking. It demonstrated sustained progress to combat human trafficking during the reporting period. In 2009, the government convicted 25 trafficking offenders and provided care for 1,109 victims, increases over the previous reporting period. It also continued to undertake strong efforts to raise awareness of human trafficking,” the report said.
The US Government also commended  Nigeria  for ``sustained strong efforts’’ to raise awareness of human trafficking in 2009.
“NAPTIP’s Public Enlighte-nment Unit worked throughout the reporting period on national and local programming to raise awareness. For example, in rural Benue, Kogi,and Edo States, NAPTIP introduced grassroots programmes and held its first annual race against human trafficking in Edo State with 5,000 runners.
On the national level, it convened the 2009 Model UN Conference for secondary students with a theme of combating human trafficking,'' the report said.
It noted that Nigeria embarked on a tour of nine-state to establish working groups against human trafficking.
“The objective of these and several related programmes was to sensitise vulnerable people, sharpen public awareness on trends and tricks used by traffickers to lure victims, warn parents, and share ideas among stakeholders,’’ the report said.
On protection of victims of trafficking, the U.S. government noted that Nigeria also maintained progress and lauded the role played by the police, customs, immigration, and NAPTIP officials.
Data provided by NAPTIP showed that a total of 1,109 victims identified and provided assistance at NAPTIP’s eight shelters while 624 were cases of trafficking for commercial sexual exploitation and 328 for labour exploitation were handled.
It  said various government agencies referred trafficked victims to NAPTIP for shelter and other protective services.
According to the report, the immigration service referred 465 cases, police 277, Social Services 192 while the State Security Service referred nine cases to NAPTIP.
“Shelter staff assessed the needs of victim upon arrival and provided food, clothing and shelter,’’ the report said NAN reports that the report is  intended to raise global awareness and spur countries to take effective actions to counter trafficking in persons.
Reacting to the report, Nigeria's Ambassador to the U.S., Prof Adebowale Adefuye congratulated the federal government  and NAPTIP for the progress recorded.
He said that report would  encourage the Agency to continue with the good work.
“It is very gratifying to note that the international community is taking note that Nigeria is now blessed with a responsive and responsible government,’’ Adefuye told NAN by telephone.
The 2003 Child Rights Act Nigeria prohibits all forms of trafficking and was amended in 2005 to increase penalties for traffickers.
The 2003 Child Rights Act also criminalises child trafficking.
Nigeria also ratified the UN Convention on the Rights of the Child on April 16, 1991 and other international instruments that generally affect the rights of the child.
The country signed but did not ratify the Optional Protocol on children in armed conflict and the Optional Protocol on the sale of children, child prostitution and child pornography.
In addition, the country signed but did not ratify the African Charter on the Rights and Welfare of the Child.
The report assigns countries to one of the three tiers, which  include rating countires that are making efforts to meet the "minimum standards for the elimination of severe forms of trafficking as ``Tier 1".
Countries who were found not to have  fully complying with the minimum standards, but making significant efforts are classified as ``Tier 2’’, and neither complying with the minimum standards nor making significant efforts to do so as Tier 3.
THIS DAY, 15/6/2010


Nigeria: 'World oil pollution capital'
Visitors to the Nigerian village of Kpor, deep in the Niger Delta, are greeted by strange sights: silver frogs blink from gleaming puddles, sunlight bounces from an eerie black lake, and dragonflies hover over cauldrons of tar.
This is Rivers State, an area abundant in oil and gas. Environmentalists call the Delta the global capital of oil pollution, but unlike the Gulf of Mexico, there are no underwater robots, flotillas of scientists or oil booms here.
On 12 May 2009, Shell's Bomo manifold blew up, leaking massive amounts of crude. Local people say 39 hectares were contaminated. A second leak - from a derelict oil tap - had already been continuously spilling oil for years.
Shell hired a local company to clean up, but the area remains an oil slick.

Little pollution data
"It kills our fish, destroys our skin, spoils our streams, we cannot drink," says Saturday Pirri, a local palm wine tapper.
"I have no livelihood left."
His father taught him to make palm wine but today the trees yield only a quarter of what they once provided.
Kpor is a world away from the Gulf of Mexico.
In the Niger Delta, there is little independent monitoring of spills, and the companies themselves disclose virtually no data about their own pollution.
But, according to the Nigerian government, there were more than 7,000 spills between 1970 and 2000. Environmentalists believe spills - large and small - happen at a rate of 300 every year.
Site after site visited by the BBC - in both Bayelsa State and Ogoniland - had happened months before, and still not been cleaned up.
In May, an Exxon Mobil pipeline in Akwa Ibom State spilled more than a million gallons over seven days before the leak was stopped.
"The Gulf of Mexico has drawn the attention of the whole world," says Erabanabari Kobah, a local environmentalist.
"Even the president of the United States must go there to see it. The people there get compensation. But here, you must go to court. You cannot win against the oil companies in court.'
The oil industry is accused of a sharp double standard in its operations - of taking advantage of Nigeria's lack of environment law and weak regulation, while observing higher standards of safety and maintenance overseas.

Dangerous and unpredictable
"It is a grave situation," says Kingsley Ogundu Chinda, environment commissioner in Rivers State.
"I blame the owners of the facilities. They are economical with the truth. They are not sincere in their practice. They are not sincere with the people."
He also says the government has failed to force companies to observe the law.
The joint ventures operating here are effectively Nigerian companies, operating under Nigerian law.
Shell, for example, owns only a 30% stake in SPDC - the Shell Petroleum Development Company. The rest is Nigeria's national oil company, the NNPC, and smaller stakeholders.
The industry certainly has the spotlight - but not all of the power - nor all of the responsibility.
It is a dangerous and unpredictable business. Oil workers and oil contractors are regularly kidnapped for ransom. Heavily armed militants blow up pipelines, stealing oil in a process known as "bunkering".
Shell says most of the spills are caused by sabotage, and therefore beyond their control. It is impossible to verify.
"We take every precaution that a spill as a result of our operation is kept to an absolute minimum," says Mutiu Sunmonu, Shell's managing director in Nigeria.
"I can tell you that we have been able to achieve that in terms of the spills that are within our control."

Closely guarded?
But oil industry insiders also speak of derelict infrastructure. They talk of decades-old pipelines, rusting oil taps, corroding manifolds, and historic underinvestment reaching back decades.
We decided to examine flow stations and pipelines for ourselves.
"Getting close is not easy," shouts Evangelist Ibinabobo Sanipe, over the roar of the speedboat.
As national secretary of the Oil and Gas Host Communities Association, he is travelling with us.
"The military guard this place fiercely," he warns.
We bounce above the waves towards a column of dark smoke on the horizon, it is the Bille 2 Awoba Flowstation.
Before long, a big military vessel warns us to pull over, with our hands in the air.
But with just a few jokes and handshakes, the soldiers are smiling and joking. We continue our journey, having paid no bribe, and shown no identification.
Closer to the station, orange flames flicker through the trees, and the air is thick with fumes.
Another military patrol is just metres away, behind the station, but we're out of sight. For 25 minutes, we film the roaring gas flares, before two men in a canoe ask us to leave.
"It is very disturbing," says Evangelist Sanipe.
"If Shell is serious about stopping sabotage and oil spills, we would not have got so close."
But protecting oil facilities from attack by armed gangs is the responsibility of the Nigerian military.
In the past, spectacular attacks on oil facilities in Nigeria have threatened the country's energy security, and delivered shocks to the global oil markets.
The ease with which we reached the Awoba Flowstation will raise questions over the security of oil facilities.
It is clear that the desperate efforts to halt the Deepwater Horizon oil spill in the US have prompted many Nigerians to look hard at their own environmental catastrophe.
There is a sense of anger, even among those a long way from the Delta.
Shell insists it is misplaced.
"I have no regrets," insists Mutiu Sunmonu, Shell's managing director.
"I am convinced that the oil companies' business in Nigeria, and their participation here, is a force for good."
BBC, 16/6/2010


Nigerian MPs hurt after scuffle in National Assembly
A Nigerian lawmaker has broken his arm in a scuffle in the National Assembly.
Solomon Ahwinahwi is part of a group of Representatives trying to force the Speaker to step down.
He was injured when a fight broke out after supporters of the Speaker tried to file a counter-motion to suspend them from the House of Representatives.
Another Representative, Doris Uboh, was also injured. Mr Ahwinahwi was treated at a National Assembly clinic before being taken to hospital.
The BBC's Mohammed Aba in Abuja says police tried to detain two photographers who had taken pictures of the clash but they were eventually freed.
He says the group trying to oust Speaker Oladimeji Bankole are known as the Progressives. They are from the ruling People's Democratic Party.
Nigerian politics is in a state of flux after the death of President Umaru Yar'Adua in May.
It remains unclear whether his successor Goodluck Jonathan will contest elections due early in 2011.
BBC, 22/6/2010


Oil Spill: We’ve Failed, Says Shell
For the first time, oil giant Shell yesterday admitted that oil companies are not doing enough to deal with oil spills in their areas of operation.
The company also said it was not ignorant of its obligation under the Nigerian law to clean up oil spills, but that it would not jeopardise the safety of its staff because of the law.
Speaking at the Fortune Global Forum in Cape Town, South Africa, Chief Executrive Officer of Shell, Peter Voser, said oil industries must come together to be better prepared in the future to deal with spills.
The Shell boss who was responding to criticisms raised at the Global Forum that Shell and other oil majors were not doing enough to clean up oil spills in Nigeria, said the complex situation in the country makes it difficult for the company to properly deal with it.
“We can contribute in the best way actually by doing our job properly (and) generate revenues for the government, but that has been quite problematic over the last few years because of sabotage and violence (targeting oil companies),” Reuters quoted Voser as saying.
According to him, “Shell was obliged under Nigerian law to clean up oil spills but would not jeopardise staff safety to accomplish this. I will not send people in if they are under threat.”
Voser said that last year alone, 98 percent of Shell's oil spills in the Niger Delta region,  were caused by sabotage and or theft.
Oil spills have been left for decades in the Niger Delta, polluting the air, soil and water of impoverished communities.
This was the case even before the problems of sabotage and kidnapping in the region.
In fact, years of neglect led to these vices, because communities felt that was the way to protest injustice.
No one knows for sure how much oil has seeped into the rivers and creeks of the Niger Delta, but the report said environmentalists opined that the impact over time in one of the world’s largest wetlands is much worse than in the United States.
He however said Shell will continue its deep-water drilling to meet rising global oil demand despite safety concerns following rival BP's Gulf of Mexico blowout.
“Given the rise in the population and rise in developing world of energy needs, we will have to develop those resources in deep waters as well, so my expectation is that we will go forward with it, but it will need some changes," Voser said.
“We would not have drilled the well in the same way. We have got other safety procedures across the globe. But I think for some companies there will be some learning from this as well,” he said.
“If I look at what (US Interior Secretary Kenneth) Salazar is now proposing to change in terms of regulations in the United States, I can say this is pretty much in line with our global (safety) standards," said Voser.
This Day, 29/6/2010


US Supreme Court rejects Pfizer Nigeria lawsuit appeal
The US Supreme Court has given Nigerian families the green light to sue the drug company Pfizer over the use of a new antibiotic on their children.
It rejected the firm's appeal against a ruling allowing lawsuits to proceed.
The families say Pfizer did not get their proper consent to test the antibiotic Trovan on 200 sick children during a meningitis outbreak in 1996.
Eleven children died and others were blinded, paralysed or brain-damaged. Pfizer denies all allegations.
The company says the children who took the oral drug had a better survival rate than those who did not.
The meningitis epidemic killed 12,000 children in Nigeria over six months.

Banned
At the Supreme Court on Tuesday the justices dismissed, without comment, Pfizer's claim that the Nigerians could not sue under the Alien Tort Statute, which allows foreigners to seek compensation in US courts over violations of international law.
A federal judge initially said the cases should be heard in Nigeria, not the US, but this was overruled by the 2nd US Circuit Court of Appeals in New York.
The US government had urged the Supreme Court to reject Pfizer's appeal, saying the questions presented did not warrant review.
Pfizer said it was disappointed with the decision, but noted that it might win dismissal of the lawsuits on other grounds, including that Nigeria would be the appropriate place for the cases to be heard.
"The company looks forward to presenting its defences in court and remains confident it will ultimately prevail in these cases," it said.
Pfizer has separately paid $75m (£50m) to the Nigerian authorities to settle claims related to the incident, which occurred a year before Trovan was approved by the US Food and Drug Administration (FDA).
In 1998, the FDA approved Trovan for use by adults only. After the agency received reports of liver failure, its use was restricted to adult emergency care. The European Union banned its use in 1999.
BBC, 29/6/2010


Nigeria, EU Flag Off Initiative Against Human Trafficking
The Federal Government, the European Union, EU and the International Labour Organisation, ILO yesterday commenced a multilateral project to curb the forced trafficking of Nigerians to Europe.
The tripartite initiative  aims to among others, improve the protection and reintegration of victims of trafficking.
The project, which is being implemented by the Ministry of Labour on behalf of the Federal Government, is expected to run for 24 months  and would aim to boost the capacity of Nigerian agencies involved in the prosecution of traffickers.
According to the Minister of Labour and Productivity,  Chief Emeka Wogu, the project which is to cost €1.2 million (N220 million) is being funded by the European Union.
While launching the programme at the United Nations building, Wogu described the initiative as another evidence of the global endorsement of President Goodluck Jonathan’s sincere efforts in putting Nigeria on a higher footing.
“This project would impact directly on the life of the ordinary Nigerian who is naturally hard working but inadvertently might have fallen victim of traffickers and smugglers in persons.
We welcome this collaboration with the ILO and it is a testimony to the respect and dignity that the Nigerian government under the able leadership of President Goodluck Jonathan is now held by the international community,” Wogu added.
He said the resolve of the Ministry of Labour is  not to leave any stone unturned in seeking an end to this inhumane, dangerous and exploitative trade,
The minister charged Nigerians not to succumb to the entreaties of the traffickers.
“We are not unaware of the need for collective and collaborative efforts with the private sector and other nations in overcoming challenges posed by the economic crisis and its impact on jobs,”  he said.
Earlier, the Resident Coordinator of the UN System in Nigeria , Mr. Toure in his remark had noted that trafficking in persons is a crime and an abuse on an individual’s human rights.
”Being trafficked results in the sustained physical and psychological abuse of the victim solely for financial gain and it starts the moment the individual is deceived, persuaded or forced into the hands of the traffickers,” Toure said.
THIS DAY, 30/6/2010


World Cup 2010: Nigeria president suspends team
Nigeria's president has suspended his nation's football team from international competition for two years after a poor showing at the World Cup.
Special presidential adviser Ima Niboro told reporters the decision by Goodluck Jonathan will "enable Nigeria to reorganise its football".
The Nigerian Football Federation is to be dissolved and an interim board appointed, the BBC understands.
Nigeria were knocked out in the group stages without winning a game.
Niboro said: "President Goodluck Jonathan has directed that Nigeria withdraws from international competition for two years to enable the country to put its house in order.
"This directive became necessary following Nigeria's poor performance in the ongoing World Cup."
The president also plans an audit of the country's World Cup organising committee.
"If any financial misappropriation is discovered, all officials responsible will be held accountable," Niboro added.
The NFF released a statement apologising to "all football-loving Nigerians" for the country's early exit from South Africa.
"No previous board has qualified Nigeria for all major tournaments internationally," the statement read, adding that officials wanted Swedish coach Lars Lagerbeck to remain at the helm.
Rotimi Amaechi, head of a special presidential task force on the World Cup campaign, said Nigeria would write to football's world governing body Fifa to explain its decision.
"We went to the World Cup and found all sorts of problems and we felt we should sit back and look inward," Amaechi told reporters.
Under Fifa rules, government interference with national teams is strictly forbidden.
"At the time of writing, we have no official information on this matter," a Fifa statement read.
"However, in general, Fifa's position regarding political interference in football is well known. Our statutes do not allow for any political interference."
Nigeria risks their national and club teams, plus referees, being banned from all international competitions - and their officials would not be allowed to attend meetings or events.
Nigeria were set to begin their bid to qualify for the 2012 African Nations Cup finals in September against Madagascar.
BBC SPORT 30/6/2010