novembre 2, 2011 - NIGERIA
DELTA DEL NIGER, INCHIESTA SUL CONTRABBANDO DI PETROLIO
novembre 3, 2011 - NIGERIA
BOKO HARAM, AL VIA OPERAZIONE DELL’ESERCITO
novembre 4, 2011 - NIGERIA
ATTENTATI A MAIDUGURI, ANCHE CONTRO CASERMA DELL’ESERCITO
novembre 9, 2011 - NIGERIA
DOPO LE STRAGI NEL NORD UNA RICHIESTA DI AIUTO
novembre 14, 2011 - NIGERIA
SUSSIDI BENZINA, L’OPPOSIZIONE CHIEDE UN REFERENDUM
novembre 23, 2011 - NIGERIA
CAMBIANO I VERTICI DELL’ENTE PER LA LOTTA ALLA CORRUZIONE
novembre 23, 2011 - 17:57 NIGERIA
DELTA DEL NIGER, L’ENI ACCUSATA DI VIOLARE I DIRITTI UMANI
novembre 25, 2011 - NIGERIA
JOS, COPRIFUOCO DOPO SCONTRI TRA COMUNITÀ
novembre 28, 2011 - NIGERIA
L’ADDIO DEL BIAFRA A OJUKWU, “L’EROE PIÙ AMATO”
novembre 30, 2011 - NIGERIA
DELTA DEL NIGER, I SOLDATI UCCIDONO PER DIFENDERE LA SHELL
1 November 2011
4 November 2011
Nigerian gunmen kill churchgoers in Zonkwa, Kaduna
4 November 2011
Nigerian comic Baba Suwe freed after drug arrest
5 November 2011
11 November 2011
Why can't Nigeria
21 November 2011
Polio in Nigeria
21 November 2011
22 November 2011
26 November 2011
27 November 2011
Nigeria Islamist militants Boko Haram 'attack Yobe'
novembre 2, 2011 - NIGERIA
DELTA DEL NIGER, INCHIESTA SUL CONTRABBANDO DI PETROLIO
L’apertura di un’inchiesta sul furto e il contrabbando di greggio, un fenomeno considerato in crescita negli ultimi tempi, è stata disposta dal parlamento nigeriano con una risoluzione approvata a larga maggioranza.
“C’è – ha sottolineato Daniel Rayenieju, il deputato che ha presentato la risoluzione – una crescita senza precedenti del contrabbando lungo le coste: questo fatto si accompagna al rischio di danneggiamenti quotidiani degli oleodotti e delle infrastrutture e a un generale stato di insicurezza”.
Nel fine-settimana non lontano dal confine con il Benin sono state sequestrate due navi coinvolte, secondo gli inquirenti, nel contrabbando di greggio rubato. Alcuni giorni prima, con la stessa accusa, nove persone erano state condannate a 90 anni di carcere.
novembre 3, 2011 - NIGERIA
BOKO HARAM, AL VIA OPERAZIONE DELL’ESERCITO
Un’operazione dell’esercito contro Boko Haram è in corso a Maiduguri, roccaforte di questo gruppo responsabile negli ultimi anni di violenze e attentati soprattutto nel nord della Nigeria: lo dicono alla MISNA religiosi che vivono in città, confermando le dichiarazioni di un portavoce militare.
“I soldati – raccontano da Maiduguri – sono entrati in diverse case ed edifici alla ricerca di armi”. L’operazione è scattata dopo che nel fine-settimana era scaduto un ultimatum del governo rivolto ai militanti di Boko Haram. Secondo i religiosi sentiti dalla MISNA, chi ha consegnato le armi entro i tempi stabiliti ha beneficiato di un’amnistia e ora è libero.
L’operazione è stata avviata dopo la pubblicazione di uno studio commissionato dal governo nel quale si invita l’esecutivo a “valutare la possibilità” di una trattativa “previa rinuncia di ogni forma di violenza e consegna delle armi” da parte dei militanti.
Boko Haram è un gruppo di matrice islamica che sostiene di battersi contro modelli culturali di tipo “occidentale”. L’intensificarsi delle violenze e degli attentati, a partire dal 2009, è legata alle difficoltà economiche e agli squilibri regionali che penalizzano alcune regioni settentrionali. A Boko Haram è stato attribuito tra l’altro un attentato contro la sede degli uffici dell’Onu ad Abuja che, il 26 agosto, ha causato oltre 20 vittime. . (MISNA)
novembre 4, 2011 - NIGERIA
ATTENTATI A MAIDUGURI, ANCHE CONTRO CASERMA DELL’ESERCITO
Diverse esplosioni sono avvenute oggi nella città settentrionale di Maiduguri, anche di fronte a una caserma dell’esercito: lo indicano testimonianze rilanciate da fonti di stampa locali e internazionali all’indomani dell’inizio di un’operazione militare contro il gruppo armato Boko Haram.
Secondo il portavoce dell’esercito Hassan Ifijeh Mohammed, un’autobomba è esplosa all’ingresso della base provocando la morte dell’attentatore e il ferimento di un soldato. Esplosioni sono avvenute anche in altre zone della città, in particolare di fronte al College El-Kanemi di teologia islamica.
Non è chiaro se ci siano vittime e, nel caso, quante siano. Secondo testimonianze rilanciate dall’edizione online del quotidiano “The Vanguard”, dopo le esplosioni le vie della città si sono svuotate. Un corrispondente dell’agenzia di stampa americana “Associated Press” ha riferito che l’esercito ha isolato un quartiere della città e cominciato un rastrellamento.
Dopo lo scadere di un’offerta di amnistia, a Maiduguri i militari hanno cominciato ieri perquisizioni casa per casa alla ricerca di armi. . (MISNA)
Novembre 9, 2011 - NIGERIA
DOPO LE STRAGI NEL NORD UNA RICHIESTA DI AIUTO
“Chiediamo al mondo preghiere per la pace e aiuti materiali, anche per ricostruire la chiesa di Saint Mary, una delle più grandi della Nigeria nord-orientale”: è l’appello affidato alla MISNA da monsignor Oliver Dashe Doeme, il vescovo di Maiduguri, dopo gli attentati che nella sua diocesi hanno causato decine di vittime.
La chiesa di Saint Mary a Damaturu, dice monsignor Doeme, è ridotta a un cumulo di macerie. Nella città, la capitale dello Stato nord-orientale di Yobe, sono state danneggiate o date alle fiamme anche moschee. Come tanti altri, i due sacerdoti cattolici della città sono fuggiti nel timore di nuovi attentati dei militanti del gruppo Boko Haram.
Secondo la Croce Rossa nigeriana, tra venerdì e sabato a Damaturu, Maiduguri e Potiskum sono state uccise più di 60 persone. In queste città oggi in migliaia sono tornati al lavoro per la prima volta dopo gli attentati, perché nel nord a maggioranza musulmana lunedì e martedì erano giorni di festa per l’Eid-Ad-Adha.
Stando a Aliwu Sambo, responsabile per gli Stati nord-orientali dell’Ente nazionale per la gestione delle emergenze (Nema) sentito dalla MISNA, “la situazione sta tornando alla normalità”. In molti, però, credono che il governo cerchi di rassicurare per scongiurare vendette a catena.
In relazione alle stragi sono stati annunciati nove arresti. Al quotidiano “The Nation” funzionari di polizia hanno detto di aver ottenuto informazioni utili per effettuare altri fermi. Niente di nuovo invece sul fronte politico, dopo lo scadere il 31 ottobre di un’offerta di amnistia per i militanti che avessero deciso di consegnare le armi.
Boko Haram è un gruppo terroristico di matrice islamica che sostiene di battersi contro modelli culturali di tipo “occidentale”. Trae la sua forza dalle difficoltà economiche e dagli squilibri regionali che penalizzano il nord semiarido e per lo più musulmano della Nigeria. . (MISNA)
novembre 14, 2011 - NIGERIA
SUSSIDI BENZINA, L’OPPOSIZIONE CHIEDE UN REFERENDUM
Uno dei principali partiti di opposizione ha chiesto la convocazione di un referendum su un progetto del governo di abolire i sussidi che storicamente tengono bassi i prezzi del carburante. La tesi è che la misura finirebbe per “aggravare la povertà”.
Secondo l’Action Congress of Nigeria (Acn), se dal 1° gennaio i sussidi fossero aboliti ci sarebbero “effetti moltiplicatori su tutti gli aspetti della vita, dall’istruzione ai trasporti, dal costo del cibo agli standard di vita”.
Il partito sostiene che la “deregolamentazione” promessa da Ngozi Okonjo-Iweala, ministro delle Finanze nonché ex dirigente della Banca mondiale, determinerebbe rincari a catena insostenibili in un paese dove l’80% della popolazione già vive al di sotto della soglia di povertà.
Secondo il governo l’abolizione dei sussidi consentirebbe di risparmiare ogni anno 1300 miliardi di naira, circa cinque miliardi e 800 milioni di euro. Una parte di queste risorse potrebbe essere destinata a progetti di sviluppo infrastrutturale, un’altra parte alla creazione di “reti di protezione per i segmenti poveri della società”.
Oggi in Nigeria un litro di benzina costa 65 naira, meno di 30 centesimi di euro. Secondo alcuni sindacati e organizzazioni non governative, l’abolizione dei sussidi potrebbe determinare aumenti dei prezzi compresi tra il 200 e il 300%. . (MISNA)
novembre 23, 2011 - NIGERIA
CAMBIANO I VERTICI DELL’ENTE PER LA LOTTA ALLA CORRUZIONE
Con un decreto della presidenza è stato destituito oggi il capo dell’ente nazionale per la lotta alla corruzione, un organismo dal notevole peso politico in un paese dove tangenti e altre pratiche illegali degli amministratori contribuiscono ormai da decenni a ostacolare lo sviluppo economico e sociale.
La notizia della destituzione di Farida Waziri, la presidente della Commissione per i reati economici e finanziari (Efcc), è diventata questa mattina l’apertura delle edizioni online dei principali quotidiani della Nigeria.
Nel decreto del presidente Goodluck Jonathan non si indicano le motivazioni della decisione. La Waziri era stata nominata nel 2008 dall’ex capo di Stato Umaru Yar’Adua. I critici della sua gestione, tra i quali l’amministrazione statunitense, hanno sostenuto che le spese dell’Efcc si sono triplicate in pochi anni senza portare a un aumento delle incriminazioni. Alcuni organi di stampa, però, ricordano come la Waziri abbia avuto un ruolo decisivo nell’accusare banchieri di primo piano responsabili di una truffa che nel 2009 aveva rischiato di determinare un collasso del settore creditizio in Nigeria. . (MISNA)
novembre 23, 2011 - 17:57 NIGERIA
DELTA DEL NIGER, L’ENI ACCUSATA DI VIOLARE I DIRITTI UMANI
Il gruppo petrolifero italiano Eni non ha mantenuto l’impegno a interrompere il “gas flaring”, la combustione del metano nell’atmosfera, una pratica definita dalla magistratura nigeriana una violazione dei diritti umani: la denuncia è contenuta in un rapporto presentato a Roma da un’organizzazione non governativa.
Lo studio della Campagna per la riforma della Banca mondiale, un programma dell’ong Mani Tese, è il frutto di un’inchiesta realizzata a settembre in tre differenti Stati della regione petrolifera del Delta del Niger.
Sulla base di centinaia di interviste, realizzate anche con l’ausilio dell’organizzazione non governativa nigeriana Environmental Rights Action, i ricercatori denunciano un’ampia serie di violazioni connesse all’estrazione e alla trasformazione del greggio e del gas naturale.
Parte dello studio si concentra sull’Okpai Power Plant, un impianto per la produzione di elettricità costruito sei anni fa nello Stato del Delta dalla Nigerian Agip Oil Corporation (Naoc), una sussidiaria dell’Eni. In un documento diffuso in occasione di un’assemblea degli azionisti che si era svolta nel maggio scorso, l’Eni si era impegnata a ridurre a zero entro un mese il “gas flaring”. Secondo il rapporto, però, a distanza di mesi da quella scadenza la combustione del metano nell’atmosfera “continua senza sosta 24 ore al giorno” provocando danni sia ambientali che sociali.
A essere contestata è anche l’entità della riduzione delle emissioni di anidride carbonica prodotte dall’impianto. Nel documento diffuso da Eni a maggio si riferiva di un calo di cinque milioni e 410.000 tonnellate di CO2 equivalente. Secondo un rapporto di valutazione disponibile sul sito della Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc), però, tra la fine del 2006 e la fine del 2009 la diminuzione sarebbe stata tra le tre e le quattro volte inferiore. . (MISNA)
novembre 25, 2011 - NIGERIA
JOS, COPRIFUOCO DOPO SCONTRI TRA COMUNITÀ
Almeno 10 vittime, 20 case date alle fiamme, il coprifuoco per scongiurare l’estendersi del conflitto: religiosi sentiti dalla MISNA a Jos raccontano così gli scontri tra comunità di pastori e contadini avvenuti ieri a pochi chilometri da questa città della Nigeria centrale.
Secondo padre Gabriel Gowok, segretario dell’arcivescovado di Jos, gli scontri nel distretto di Barkin Ladi sono cominciati dopo che un gruppo di pastori di etnia fulani ha aggredito e ucciso un contadino di etnia berom.
“Il coprifuoco – aggiunge il religioso – è stato imposto per scongiurare l’estendersi del conflitto e il ripetersi di drammi già visti in passato”.
Jos è nota in Nigeria e nel mondo per le faide tra bande armate che si contendono il potere, la terra e le poche risorse disponibili in un’area segnata da povertà e disoccupazione. In pochi anni sono stati uccise centinaia di persone. Problemi di carattere economico e sociale sono stati in passato spesso dissimulati come conflitti etnici e religiosi tra i fulani musulmani e i berom cristiani. . (MISNA)
novembre 28, 2011 - NIGERIA
L’ADDIO DEL BIAFRA A OJUKWU, “L’EROE PIÙ AMATO”
Potrebbero esserci funerali di Stato per Odumegwu Ojukwu, il colonnello che nel 1967 proclamò la Repubblica del Biafra per difendere i diritti delle popolazioni del sud-est della Nigeria dagli abusi del regime militare: lo scrive oggi, a due giorni dalla sua scomparsa a Londra, il quotidiano di Lagos “This Day”.
Le indiscrezioni dei “funzionari della presidenza” sul funerale, che potrebbe tenersi all’inizio dell’anno prossimo, sono l’ultimo omaggio a una tra le figure più significative nella storia della Nigeria indipendente. Ojukwu, aveva già detto il capo dello Stato Goodluck Jonathan, “fu spinto ad assumere un ruolo guida nella guerra civile” dal suo “grande amore per la sua gente, la giustizia e l’uguaglianza”.
Ojukwu proclamò la secessione della Repubblica del Biafra dalla Nigeria dopo il colpo di Stato del tenente Yakubu Gowon, l’inizio di violenze a sfondo etnico e l’esclusione degli igbo della Nigeria sud-orientale da tutte le strutture del potere federale. La guerra civile si concluse nel 1970, “senza vincitori né vinti” secondo il governo, ma con oltre un milione di vittime.
Ojukwu tornò in Nigeria nel 1982, dopo un esilio di 13 anni e la grazia del presidente Shehu Shagari. Dalla sua comunità di Nnewi ricevette il titolo onorifico di Ikemba, un’espressione che vuol dire “potere al popolo”. Per tutti gli Igbo era diventato “Dikedioramma”, l’“eroe più amato”. . (MISNA)
novembre 30, 2011 - NIGERIA
DELTA DEL NIGER, I SOLDATI UCCIDONO PER DIFENDERE LA SHELL
Almeno tre vittime, decine di feriti, villaggi deserti: sono le conseguenze di un’incursione dell’esercito per arrestare i giovani che avevano guidato una protesta contro la multinazionale petrolifera Royal Dutch Shell nella regione del Delta del Niger.
Secondo il quotidiano “The Vanguard”, l’offensiva è scattata ieri dopo che un gruppo di dimostranti della comunità Uzere aveva occupato una stazione di pompaggio. Gli scontri tra soldati e dimostranti, riferisce il giornale, hanno costretto a lasciare il suo villaggio anche il re tradizionale Isaac Udogri I.
La presenza di Shell nel Delta, il cuore petrolifero della Nigeria, è da sempre accompagnata dalle accuse di inquinamento e violazioni dei diritti delle comunità locali. La protesta di ieri era motivata dal rifiuto della multinazionale di assumersi impegni per lo sviluppo dei villaggi. Il ruolo di Shell nell’economia della Nigeria è confermato in questi giorni dal risalto dato dai quotidiani all’annuncio della chiusura per manutenzione di un impianto della multinazionale in grado di produrre 115.000 barili al giorno. . (MISNA)
1 November 2011
A tribunal in Nigeria
The result triggered violence in northern strongholds of defeated opposition candidate Muhammadu Buhari after he rejected the result.
But the judge said Mr Jonathan won the election lawfully.
Mr Jonathan, a southerner, obtained 59% of the vote, while Mr Buhari got 32%.
In May, Mr Buhari's Congress for Progressive Change (CPC) party filed a petition with the presidential election tribunal to nullify the result.
"The petition fails in its entirety and is hereby dismissed," tribunal head Justice Kumai Akaahs said.
"The third respondent [Jonathan] scored the majority lawful votes cast at the election."
'Most credible poll'
The CPC said it would appeal against the ruling.
CPC supporters unleashed violence after the election, claiming the result had been rigged.
An estimated 500 people were killed, thousands of people forced from their homes and some mosques and churches set on fire.
Mr Buhari distanced himself from the violence.
Most observers had hailed the election as the most credible since military rule ended in Nigeria
Mr Buhari, a former military ruler, has said he was cheated of victory in two previous elections.
Mr Jonathan was appointed to the presidency last year upon the death of incumbent Umaru Yar'Adua, a northerner whom he had served as vice-president.
Many in the north felt the next president should have been from their region, as Mr Yar'Adua died before he could finish his term.
Mr Buhari won most of the mainly Muslim northern states but nationwide only gained half as many votes as President Jonathan.
Analysts say the violence has more to do with poverty and economic marginalisation in the north than religion.
The north and south also have cultural, ethnic and linguistic differences. BBC NEWS
4 November 2011
Nigerian gunmen kill churchgoers in Zonkwa, Kaduna
At least two people have been shot dead and 11 wounded after gunmen launched an overnight attack on a church in northern Nigeria
The attack happened in the Kaduna state town of Zonkwa
Thousands of Muslim Hausas and Fulanis were forced from their homes in April.
Our correspondent says that some of those attacked had vowed to take revenge, as had the Boko Haram Islamist militant group, based further north in Borno state.
He says some 3,000 people are still living in a camp in the state capital, Kaduna
A police spokesman told our correspondent that some of those shot in the latest attack on a congregation performing a night vigil were in a critical condition.
In April's elections, Patrick Ibrahim Yokowa became the state's first Christian governor.
He belongs to the People's Democratic Party, which governs at the federal level.
The opposition Congress for Progressive Change (CPC) gains much of its support from Muslim groups.
More than 1,000 people have been killed in recent years in neighbouring Plateau state in a deadly spiral of revenge attacks between rival groups similarly split along ethnic, religious and political lines. BBC NEWS
4 November 2011
Nigerian comic Baba Suwe freed after drug arrest
Nigerian comic actor Babatunde Omidina, popularly known by his stage name Baba Suwe, has been freed on bail in Lagos
He was detained on suspicion of drug trafficking on 12 October after a body scanner at Lagos
But after more than three weeks in jail, officials from the National Drug Law Enforcement Agency (NDLEA) admitted he had failed to excrete any drugs.
His fans and supporters cheered as he left the building after the hearing.
His bail had been set at $3,300 (£2,000).
"There have been several examinations carried out on him and no banned substances have so far been found," his lawyer Bamidele Aturu told the court.
Baba Suwe is a famous comedian in Nigeria
He acts in both English and Yoruba language films, often playing the role of a befuddled butler or security guard. BBC NEWS
5 November 2011
A series of bomb attacks in the north-eastern Nigerian city of Damaturu
Witnesses said the bombs hit several targets, including churches and the headquarters of the Yobe state police.
The BBC's Jonah Fisher, in Nigeria 's commercial capital, Lagos
It follows attacks on security forces in the nearby city of Maiduguri
There are reports from a hospital in Damaturu that as many as 60 people may have been killed.
An unnamed local government official in Damaturu was quoted by AFP news agency as saying that hundreds of wounded people were being treated in the hospital.
The state police commissioner said the attacks caught the town by surprise and he was still trying to establish the number of casualties, our correspondent reports.
'Church torched'
Witnesses said the attacks began on Friday at about 18:30 (17:30 GMT) and lasted for about 90 minutes.
Gunmen then engaged in running battles with security forces.
A Roman Catholic parish priest told our correspondent his church had been burnt down and eight other churches also attacked.
The attacks followed a triple suicide bomb attack on a military headquarters in Maiduguri
Military officials said the three attackers had died.
That attack is believed to be the work of Boko Haram, which has launched frequent attacks on the police and government officials.
The name means "Western education is forbidden". BBC NEWS
11 November 2011
Why can't Nigeria
But his words may not re-assure many.
As last week's bomb and gun attacks in the north-eastern Yobe and Borno states and the earlier explosions in the capital, Abuja
The search for a long-term solution continues. President Goodluck Jonathan's declared policy of "carrot and stick" is supposed to reach out to the militants, while improving security.
But is it in fact muddying the water?
Many now believe that the heavy military presence in Borno and neighbouring states is the biggest single factor hindering any chance of a negotiated settlement and peace.
Abubakar Kari, a political scientist from the University of Abuja , says he believes Nigeria
Boko Haram's headquarters in Borno state capital Maiduguri
Hundreds of members of the group died and ever since it has been attacking government targets in retaliation.
"The rise of Boko Haram is largely as a result of incompetence, lack of foresight and insensitivity from the Nigerian state," Mr Kari said.
Mediation
For the Nigerian security apparatus, Boko Haram's urban guerrilla tactics have represented a new challenge which they have struggled to cope with.
"We are in a position now like the United States
"You have a new situation and you have to design new strategies and tactics to deal with it."
Initially, Boko Haram's capabilities were limited to drive-by shootings and improvised explosives. But the last few months have changed that.
Suicide bomb blasts in Abuja
Mr Mohammed would neither confirm or deny reports that Nigerian forces are receiving counter-terrorism training in the United States
Despite appearances to the contrary he said the government was not, as many believe, pursuing a military solution and that it was looking for a negotiated way out of the crisis.
Respected human rights activist Shehu Sani was involved in the first attempt to talk with Boko Haram.
Boko Haram: Timeline of terror
2002: Founded
2009: Hundreds killed when Maiduguri
2009: Boko Haram leader Mohammed Yusuf captured by army, handed to police, later found dead
Sep 2010: Freed hundreds of prisoners from Maiduguri
Dec 2010: Bombed Jos, killing 80; blamed for New Year's Eve attack on Abuja
2010-2011: Dozens killed in Maiduguri
May 2011: Bombed several states after president's inauguration
June 2011: Police HQ bombed in Abuja
Aug 2011: UN HQ bombed in Abuja
Nov 2011: Coordinated bomb and gun attacks in Yobe and Borno states
He organized a meeting in September between former President Olusegun Obasanjo and Boko Haram members under a tree in Maiduguri
For perhaps the first time the group clearly articulated their demands directly.
"Boko Haram said they wanted their leaders who have been kept in captivity to be released," he said, "And they want justice done for their members that were killed and they also want the military to withdraw from Maiduguri
Mr Sani said that they had made it clear that they were not fighting for an Islamic state, ruled by Sharia law but because of what they see as the injustice that has been done to them.
For those hoping for a negotiated solution, that will come as a relief.
The mediation stalled when one of Boko Haram's interlocutors was killed shortly after the meeting, but Mr Sani remains optimistic that given the right attitude from the government they could restart.
'Reward Boko Haram'
Opposition parties and in particular those in the north, such as the Congress for Progressive Change (CPC), say the government is underestimating the amount of support Boko Haram has among the population.
CPC national secretary Bubu Galadima said many people in the north felt marginalized and excluded from wealth and opportunity.
"The people are sympathetic to certain principles and ideas," he told the BBC.
"If people feel they are being denied anything or an injustice is being meted out to them then there is a likelihood that they will take the law into their own hands and help themselves."
Mr Galadima, who is from near Damaturu, where last week's attack took place, raised the case of the former militants from the oil-rich Niger Delta who were given generous financial packages from the government to keep them out of trouble.
"Why didn't the president crush the Niger Deltans? That's a questions a lot of people in this part of the country are asking," he said.
"Instead they are being rewarded for the economic destruction they brought Nigeria
21 November 2011
Polio in Nigeria
A four-fold increase in polio has been reported in Nigeria
Forty-three cases were reported in Nigeria
Curbing the polio virus in Nigeria is key to eradicating the crippling disease in Africa , he said.
In 2003, northern Nigeria
'Strong leadership'
Mr Moran told the BBC the disease had also spread to neighbouring Niger , Mali and Ivory Coast
Polio
Polio is an infectious disease caused by a virus which invades the nervous system and may cause irreversible paralysis
It can strike at any age but mainly affects children under five
There is no cure for polio, it can only be prevented
Polio vaccine, given multiple times, can protect a child for life.
As long as a single child remains infected with polio, unvaccinated children in all countries are at risk
"The success of polio eradication in Africa rests on Nigeria
Polio was affecting eight northern Nigerian states - two more than a few months ago, the head of Nigeria
Mr Moran said the Nigerian government had shown "strong leadership" in the campaign to eradicate polio and the WHO had been carrying out large scale vaccination programmes to prevent the disease from spreading.
"The immunity profile of Nigerian children is far better [now], which limits the risk of international spread of the virus," Mr Moran said.
He also stressed that the number of children affected remained low.
"You can call it a four-fold increase but it is still very low transmission in a country as large as Nigeria
At the Commonwealth summit last month, the leaders of Nigeria , Canada , the UK and Australia
In 2003, the northern Nigerian state of Kano
Health experts say this led to many people becoming infected by polio.
The clerics and the state government later dropped their opposition to the immunisation programme.
In 2007, there was a rare outbreak of a vaccine-derived form of polio in northern Nigeria
It affected 69 children who had been vaccinated. BBC NEWS
21 November 2011
The intelligence agency said it had arrested an alleged spokesman for the group, who told them he was sponsored by a politician in Borno state.
Boko Haram is blamed for a growing number of deadly attacks in Nigeria
These include the UN headquarters bombing in Abuja
Boko Haram said it had carried out bomb and gun attacks in the north-eastern town of Damaturu
The targets of these attacks included churches and the headquarters of the Yobe state police.
Boko Haram, which means "Western education is forbidden", has launched frequent attacks on the police and government officials.
Parts of the group say they want sharia law more widely applied across Nigeria
'Political patronage'
The secret police (SSS) said they had discovered links between Boko Haram and regional politicians after the arrest and questioning on 3 November of an alleged spokesman for the group called Ali Sanda Umar Konduga.
Police alleged Mr Konduga was the Boko Haram spokesman quoted in the Nigerian media using the name Usman al-Zawahiri.
"His arrest further confirms the service position that some of the Boko Haram extremists have political patronage and sponsorship," SSS spokeswoman Marilyn Ogar said.
The statement also said Mr Konduga had been behind threatening text messages sent to judges and politicians.
The attacks in Damaturu followed a triple suicide bomb attack on a military headquarters in Maiduguri
Boko Haram launched an uprising in northern Nigeria
The group has since re-emerged, carrying out a series of shootings and bombings.
There has been speculation about whether Boko Haram has links with external extremist groups, including al-Qaeda's North African branch. BBC NEWS
22 November 2011
A Nigerian senator has been charged over his alleged links to the Boko Haram Islamist militants who have staged numerous deadly attacks in recent months.
Ali Ndume has been questioned by secret police since Monday night.
He denied charges of intimidation and breach of trust after an alleged Boko Haram spokesman said Mr Ndume had paid him to send threatening text messages.
Boko Haram recently killed at least 63 people in a series of raids.
In August it bombed the UN headquarters in Abuja
Mr Ndume is a member of a presidential taskforce, which explored the possibility of opening talks with the Islamist militants.
He is a senator from Nigeria
Boko Haram means "Western education is forbidden". Parts of the group say they want Sharia, Islamic law, more widely applied across Nigeria
It has carried out many attacks on police and government institutions in both Borno state and more recently other parts of the country.
'Political patronage'
The secret police (SSS) said on Monday they had discovered links between Boko Haram and regional politicians after the arrest and questioning on 3 November of the group's alleged spokesman Ali Sanda Umar Konduga.
Police alleged Mr Konduga was the Boko Haram spokesman quoted in the Nigerian media using the name Usman al-Zawahiri.
"His arrest further confirms the service position that some of the Boko Haram extremists have political patronage and sponsorship," SSS spokeswoman Marilyn Ogar said.
The statement also said Mr Konduga had been behind threatening text messages sent to judges and politicians, which he said Mr Ndume had paid for.
Boko Haram launched an uprising in Borno in 2009 which was put down by the Nigerian military. Boko Haram's leader, Mohammed Yusuf, was captured by the army, handed over to the police, and later found dead.
The group has since re-emerged, carrying out a series of shootings and bombings.
There has been speculation about whether Boko Haram has links with external extremist groups, including al-Qaeda's North African branch. BBC NEWS
26 November 2011
Col Ojukwu declared Biafra to be independent state in the 1960s
The former leader of the Nigerian breakaway state of Biafra, Chukwuemeka Ojukwu, has died in the UK
Col Ojukwu's declaration of a secessionist state in 1967 sparked the Nigerian civil war, in which more than a million people died.
He remained a prominent figure in Nigerian politics, running twice as a presidential candidate in the 2000s.
A spokesman in Anambra state said he had been ill after suffering a stroke.
Col Ojukwu went into exile after the Biafrans surrendered in 1970, returning more than a decade later after he was officially pardoned.
In a statement, President Goodluck Jonathan praised Col Ojukwu for his "immense love for his people, justice, equity and fairness which forced him into the leading role he played in the BBC NEWS
27 November 2011
Nigeria Islamist militants Boko Haram 'attack Yobe'
Gunmen believed to be members of the Nigerian militant Islamist sect Boko Haram have attacked several targets in the country's Yobe state, reports say.
Explosives were thrown at a police station and a bank in the town of Geidam
Geidam is the hometown of Yobe state governor Ibrahim Geidam.
Witnesses said people were trapped in their homes during the attack. It was unclear whether there were casualties.
State police commissioner Sulaiman Lawal confirmed the city was under attack on Saturday night but did not provide any further details, the Associated Press reports.
The men, armed with Kalashnikov rifles according to Agence France Presse, fired into the air before making off with money taken from the vaults of the bank.
Boko Haram: Timeline of terror
2002: Founded
2009: Hundreds killed when Maiduguri
2009: Boko Haram leader Mohammed Yusuf killed
Dec 2010: Bombed Jos, killing 80
2010-2011: Dozens killed in Maiduguri
May 2011: Bombed several states after president's inauguration
Aug 2011: UN HQ bombed in Abuja
4 Nov 2011: Dozens killed in north-eastern town of Damaturu
"The attackers who are from all indications members of Boko Haram came in a large number and attacked the police station with explosives and gunshots and burnt it down", one resident, Abba Kashim, told the news agency by phone from the town.
Another resident, Umar Maina, told AFP there had been "incessant gunshots" and that a bar had also been attacked.
He said the men were on their way to the town's prison.
Earlier this month Boko Haram carried out an attack in Damaturu which killed more than 100 people.
In August it bombed the UN headquarters in Abuja
Boko Haram means "Western education is forbidden". Parts of the group say they want Sharia, Islamic law, more widely applied across Nigeria
